Nell’Absurdistan, Paese che chi scrive ama molto, hanno inventato nuovi ministeri che riguardano questa rubrica, che si interessa di manipolazione delle parole e uso del linguaggio figurato. Nella compagine di governo linguisticamente innovativa figurano personaggi non laureati e, quando i media di quel paese si imbattono in costoro, la loro biografia comincia con “giornalista” oppure con un’altra carica pubblica che hanno ricoperto in passato, in modo da glissare su tale titolo mancante. Tuttavia, il ministero dell’istruzione viene accostato al merito che invece non c’è accanto a quello dell’università e dello sport, sarà per il fatto che la laurea non è presente in alcune agiografie redatte dai cani da guardia del potere che, in tale paese, talvolta sono barboncini al guinzaglio che si distinguono nelle prove di kneeling agility. Una metafora zoomorfa ogni tanto ci sia concessa! Nelle denominazioni creative, però, c’è spazio per il miglioramento: perché non chiamare il ministero del turismo, ministero della villeggiatura, ad esempio? Inoltre, si resta in attesa del ministero dell’apericena che andrebbe a braccetto con la sovranità alimentare. Infatti, è merito degli abitanti di quel paese essere nati dalla parte giusta del mondo, mentre essere nati dalla parte sbagliata è sicuramente un demerito: quindi aggiungete anche questo ministero, suvvia, e honi soit qui mal y pense!