Cavalli di Frisia è un implicito culturale equivalente in alcune lingue ma che differisce in altre, perché tale terionimo in tedesco, ad esempio, letteralmente, è un cavaliere spagnolo. L’etimo spiega, infatti, tale denominazione diversa. Insieme alla parola assedio, non è un’espressione che si trova frequentemente, ma d’ora in poi le occorrenze aumenteranno sui motori di ricerca e sui corpora elettronici.
Importa tutto ciò? Ovviamente no. Importa il motivo per cui questi termini sono usati da chi magari si trova vicino a uno di questi oggetti o è sotto assedio, ma ha un cellulare in mano. Parlare dell’etimo di questo modo di dire è una curiosità da parole crociate. E quale rilevanza può avere un passatempo in un momento storico come questo? Forse la stessa che può avere svolgere le prove INVALSI e l’Esame di Stato come se niente fosse: studenti che nel 2020 sono andati a scuola solo per il primo trimestre, nel 2021 solo nel secondo e nel 2022 a singhiozzo tra una quarantena e l’altra. Adesso invece di svolgere attività di volontariato, svolgere qualche attività di PCTO facendosi sfruttare in qualche modo, perché la vita va avanti e pazienza se altrove si è fermata. Tra una lezione di matematica e una foto di un cadavere su Tik Tok, mentre si ordina la cena a un neo-schiavo, così mangiamo la pizza mentre guardiamo la TV, ma che cosa danno stasera … ah già la guerra! Ultimamente o danno la pandemia o danno la guerra. Se ne dovrebbe parlare anche scuola, ma in modo competente. Già, la competenza. Ma come saranno scelti i docenti che dovranno avere le competenze per insegnare nella scuola del futuro? Con i quiz che, proprio tra qualche giorno, si svolgeranno per le varie classi di concorso: tra una bomba e l’altra, tra una raccolta di fondi e l’altra, tra uno sproloquio televisivo di chi, fino alla settimana scorsa, non sarebbe stato in grado di trovare l’Ucraina su un mappamondo, e l’altro, tra una censura di un mostro sacro della letteratura mondiale e l’altra, la macchina dei quizzettari avanza inesorabile. Dopo aver usato la metafora bellica negli ultimi anni per parlare di una pandemia, adesso si è passati alla letteralità: governare con il nemico, d’altra parte, è sempre più facile, a tutte le latitudini.