Leggere che insegnanti di una scuola media di Ascoli Piceno negano ai propri studenti la possibilità di assistere a un capolavoro come Così fan tutte non può che far pensare che ci sia stato un equivoco, che l’informazione non sia corretta, che ci sia dell’altro.

Ormai si deve dire fake, perché chi, quando apre bocca in inglese fa ridere, è il primo a introdurre neologismi da essa derivanti. Purtroppo, invece, la notizia è vera (https://www.adriatico24ore.it/mozart-erotico-studenti-disertano-lopera-castelli-il-vero-problema-e-la-pornografia/ (Link esterno) Gli “insegnanti” hanno giudicato sconcia l’opera di Mozart! Ma chi ha formato questi “docenti”, chi li ha promossi agli esami universitari, chi ha firmato il frontespizio della loro tesi di laurea, chi ha permesso che si abilitassero, chi ha scritto il giudizio positivo affinché superassero il cosiddetto anno di prova, chi dirige la scuola in cui “insegnano”? Per me questi “insegnanti” non sono degni di essere chiamati tali, perché censurare Mozart, moraleggiare su un’opera d’arte è un insulto alla cultura, alla Costituzione, è abiurare al ruolo fondamentale dell’istruzione. Mi piacerebbe vivere in un Paese in cui il Ministro dell’Istruzione aprisse un procedimento disciplinare contro “docenti” e “dirigente scolastico”, perché qui non c’entra la libertà di insegnamento, qui c’entra la libertà di ignoranza, di grettezza mentale, di umiliare il ruolo principe del docente: far innamorare gli studenti dell’arte, del diritto, della scienza e farli salire sulle spalle dei giganti che ci permettono di guardare lontano e di progredire.

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