Questa rubrica si è montata la testa, galvanizzata dall’aver scritto con almeno sei mesi di anticipo ciò che poi è stato dichiarato dagli esperti sui limiti della didattica a distanza, dei trasporti, delle mascherine chirurgiche e sulla necessità di un presidio medico a scuola.
Aggiornamento del 26/11/2020: Proseguono i webinar di LEND per tutte le lingue riservati ai soci LEND in regola con l'iscrizione.
In questo numero…
in un momento in cui la scuola è argomento quotidiano, l’editoriale ci indica quelli che si possono ritenere oggi i tre elementi fondamentali nella formazione del docente di lingua e non solo.
Ignoravo che nella capitale italiana ci fosse una scuola situata nell’omonima via intitolata al “Mar dei Caraibi”. In questi giorni in cui si parla spesso di scuole, non potevo credere ai miei occhi.
Questo numero si apre con un editoriale di riflessione sulla didattica a distanza (DaD): la consapevolezza dei limiti e l’invito a non sprecare questa esperienza.
Forse ai vertici dei ministeri di Istruzione e Salute, nonché all’ISS hanno visto troppi film hollywoodiani sulla famiglia o la generazione di Happy Days ne è stata influenzata in modo parossistico.
Dopo il video-nozionismo concepito come innovazione didattica, i gazebo e le palestre adesso siamo alla sedia a rotelle, che permetterà agli studenti, che non sono monadi de-relazionate e, spesso, sono molto esuberanti di ingaggiare gare, corse e di stare ancora più a contatto, ossia si è raggiunto lo scopo opposto a quello previsto, il distanziamento interpersonale, che è di per sé un ossimoro pedagogico.
Così è finita. Come se nulla fosse, le solite riunioni, ovviamente a distanza, con i pallini colorati, i soliti documenti, le solite relazioni, con due acronimi in più: il PAI e il PIA senza neanche preoccuparsi che il primo fosse già stato usato e volesse dire un’altra cosa che aveva a che fare con l’inclusione, termine svuotato di significato dalla pandemia che più che altro ha escluso.
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