Questo numero si apre con un editoriale di riflessione sulla didattica a distanza (DaD): la consapevolezza dei limiti e l’invito a non sprecare questa esperienza.
Forse ai vertici dei ministeri di Istruzione e Salute, nonché all’ISS hanno visto troppi film hollywoodiani sulla famiglia o la generazione di Happy Days ne è stata influenzata in modo parossistico.
Dopo il video-nozionismo concepito come innovazione didattica, i gazebo e le palestre adesso siamo alla sedia a rotelle, che permetterà agli studenti, che non sono monadi de-relazionate e, spesso, sono molto esuberanti di ingaggiare gare, corse e di stare ancora più a contatto, ossia si è raggiunto lo scopo opposto a quello previsto, il distanziamento interpersonale, che è di per sé un ossimoro pedagogico.
Così è finita. Come se nulla fosse, le solite riunioni, ovviamente a distanza, con i pallini colorati, i soliti documenti, le solite relazioni, con due acronimi in più: il PAI e il PIA senza neanche preoccuparsi che il primo fosse già stato usato e volesse dire un’altra cosa che aveva a che fare con l’inclusione, termine svuotato di significato dalla pandemia che più che altro ha escluso.
Si avvisa che, a causa delle incertezze legate alla situazione sanitaria, le seguenti attività di formazione estiva sono così modificate:
1. SUMMER SCHOOL di lend: rinviata
2. FORMAZIONE per DOCENTI DI TEDESCO a BERLINO: viene rinviata al prossimo anno
3. FORMAZIONE per DOCENTI DI SPAGNOLO a MALAGA: il corso si svolge interamente online
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Cari soci,
questo numero vi giunge in un momento molto difficile per tutti e, ovviamente, per la scuola, come bene lo esprime l’appassionato editoriale a cui dedichiamo la foto di copertina.