Gentili soci lend, in questo numero, il titolo dell'articolo introduttivo "C'era una volta il MIUR" già lascia presagire la carica ironica e irriverente che contraddistingue abitualmente questa rubrica.
Si passa poi a cose serie, cioè costruttive, perché è così, nonostante tutto, che noi intendiamo la scuola.
Presentiamo dunque ai lettori esperienze e contributi che allargano l'orizzonte degli studenti e contribuiscono, da un lato, alla presa di coscienza di sé attraverso la pratica diretta del teatro e la realizzazione di un diario introspettivo; dall'altro, alla presa di coscienza della tragicità del mondo con il recupero della memoria della Shoah. Al centro si colloca un'esperienza didattica condotta all'università, densa di riferimenti culturali e interculturali ma anche finalizzata ad acquisizioni di natura professionale, mirate all'attività di sottotitolazione di un film giapponese. Il nostro auspicio è di offrire spunti di adattamento a pratiche più "domestiche", utilizzabili nella scuola.
Buona lettura!
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